"La Grande Guerra e i nostri inviati", di Pier Paolo Cervone

Sabato 30 ottobre 2021 lo scrittore Pier Paolo Cervoni ha presentato il libro "La Grande Guerra e i nostri inviati" presso il complesso monumentale del Brandale, sala dell'anziana. 

L'autore ben noto ai savonesi, diplomatosi all'istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona, si è poi laureato  in Scienze Politiche all'Università di Genova con una tesi sulla Storia dell'apartheid i Sud Africa dal 1652 ai giorni nostri.

Giornalista professionista, è stato caposervizio della "La Stampa" per le edizioni della Liguria. Dal 1955 al 2004 ha ricoperto la carica di Sindaco di Finale Ligure.  Appassionato di storia ha scritto numerosi saggi in particolare sulla grande guerra  riscuotendo grande interesse e riconoscimento in premi letterari.All’esplosione del Primo conflitto mondiale non si mobilitano solo gli eserciti, ma anche le redazioni dei giornali. Il nemico numero uno dei quotidiani, in Italia come negli altri Paesi belligeranti, è la censura. Rigorosa, micidiale, arcigna. Eppure gli inviati speciali vengono mandati nei luoghi delle battaglie, con il compito di raccontare quello che succede sul Carso, sull’Isonzo e sul fronte di ghiaccio che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e Asiago.  Ma non possono raccontare tutto e descrivere in dettaglio la tragedia della guerra nel fango delle trincee e a tremila metri di altezza: il morale dei soldati e del Paese deve rimanere alto, sempre e comunque. Il libro è edito da Mursia  e   Domenico Quirico ne scrive la prefazione.

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"La Grande Guerra e i nostri inviati", di Pier Paolo Cervone

Sabato 30 ottobre 2021 lo scrittore Pier Paolo Cervoni ha presentato il libro "La Grande Guerra e i nostri inviati" presso il complesso monumentale del Brandale, sala dell'anziana. 

L'autore ben noto ai savonesi, diplomatosi all'istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona, si è poi laureato  in Scienze Politiche all'Università di Genova con una tesi sulla Storia dell'apartheid i Sud Africa dal 1652 ai giorni nostri.

Giornalista professionista, è stato caposervizio della "La Stampa" per le edizioni della Liguria. Dal 1955 al 2004 ha ricoperto la carica di Sindaco di Finale Ligure.  Appassionato di storia ha scritto numerosi saggi in particolare sulla grande guerra  riscuotendo grande interesse e riconoscimento in premi letterari.All’esplosione del Primo conflitto mondiale non si mobilitano solo gli eserciti, ma anche le redazioni dei giornali. Il nemico numero uno dei quotidiani, in Italia come negli altri Paesi belligeranti, è la censura. Rigorosa, micidiale, arcigna. Eppure gli inviati speciali vengono mandati nei luoghi delle battaglie, con il compito di raccontare quello che succede sul Carso, sull’Isonzo e sul fronte di ghiaccio che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e Asiago.  Ma non possono raccontare tutto e descrivere in dettaglio la tragedia della guerra nel fango delle trincee e a tremila metri di altezza: il morale dei soldati e del Paese deve rimanere alto, sempre e comunque. Il libro è edito da Mursia  e   Domenico Quirico ne scrive la prefazione.

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